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Dario Tironi

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6. THE DREAM CATCHER

“The dream catcher”è una opera realizzata in due esemplari, il primo installato nella torre cinquecentesca del uomo di Pietrasanta e la seconda versione riadattata per gli spazi della Reggia di Caserta. E’ costituita principalmente da un groviglio di cavi e dispositivi elettronici recuperati e manipolati dall’artista. Il titolo fa riferimento agli  acchiappasogni” che nelle culture indigene del nord America venivano appesi per vegliare sul sonno dei bambini, reinterpretato nella contemporaneità questo elemento ci ricorda la nostra vulnerabile situazione di consumatori compulsivi ed  irresponsabili, il nostro regredire allo stadio infantile di fronte alla tendenza di possedere dispositivi tecnologici cool e sempre aggiornati, onnipresenti nella nostra vita come delle telecamere di sorveglianza.

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5. THE ANCIENT PLASTIC SOCIETY

La società dei consumi, l’“affluent society”, caratterizzata da una forte espansione e “democratizzazione” dei beni, ha nel tempo posto le condizioni per lo sgretolamento del tessuto sociale e per la crisi di identità dell’uomo contemporaneo. Affrancatosi infatti dall’idea di conservare, intesa come preservare se stesso e l’ambiente in cui vive, l’homo consumer ha trasformato la società post-moderna in un luogo di produzione di rifiuti, di scarti e di incertezze, dove stabilità e durata sembrano valori desueti e incomprensibili. 

In un ciclo incessante di rinnovamento e rimozione, dimenticare è importante e sostituire fondamentale! In questo panorama di cambiamento compulsivo, l’arte rivoluziona il senso del “rifiuto” e si insinua tra le pieghe di una coscienza collettiva, vaga e approssimativa, per provare a ricucire i tessuti del corpo sociale.

L’oggetto di recupero oggi trascende l’ambito del ready made e del “riporto” Pop per assolvere il compito di simbolo della frammentazione e della sparizione di una identità culturale che si fa globale.

Rientrano perfettamente in questo ambito di ricerca i lavori di Dario Tironi, anatomie di un corpo, quello collettivo, affetto da amnesia, bulimia del possesso, ansia e aspettative sociali. 

Tironi crea delle straordinarie sculture inglobanti, capaci di rimandare simultaneamente al passato con l’armonia della statuaria classica e al futuro attraverso i materiali di cui si compongono.

Nell’opera dell’artista i rifiuti sono memorie recuperate, echi di un passato recente, tasti che aprono i cassetti dei ricordi, dove pezzi di bambole, giocattoli, dispositivi elettronici e vecchi utensili, toccano le corde malinconiche di chi le osserva.

Biografia

Biografia

Dario Tironi è nato a Bergamo nel 1980. Dopo aver ricevuto la laurea in scultura nel 2006 presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano,  rende parte alla formazione di due associazioni attive sul territorio nella promozione di artisti emergenti e nella creazione di eventi in  collaborazione con altre realtà.

Indirizza la sua ricerca artistica verso temi e problematiche che caratterizzano la società contemporanea come i risvolti ecologici e le conseguenze dell’attività umana sull’ambiente, gli squilibri globali, le contraddizioni del sistema capitalista - consumistico, l’alienazione dell’essere umano. Nella sua pratica artistica si serve di una moltitudine di materiali eterogenei, spesso presi dalla quotidianità: oggetti trovati, materiali di scarto, prodotti  dell'era della plastica,  accessori, apparecchi tecnologici, giocatoli e bambole, elettrodomestici, soprammobili, gadget di ogni tipo. Tironi elabora il suo linguaggio partendo dai frammenti della società dei consumi: elementi carichi di simbolismi e reminiscenze, assemblati, modificati o accostati, per dare vita a nuove forme e significati che portano a porci delle domande sulla sostenibilità delle azioni umane.

Ha all'attivo diverse mostre collettive e personali in Italia e all’estero tra cui “Open 13”, Venezia - “Human construction”, Fortezza del Priamar a Savona -“Impatto 2.0”, Museo Nazionale Atestino di Padova - “Monument to Mankind”, Piazza del Duomo, Pietrasanta. 

“Ho cercato l’armonia”, Vittoriale degli Italiani - “Superfuture”, MAD Museum, Singapore - “Figure futuribili”, Collezione Luigi Cattaneo, Ateneo di Bologna - “Contemporary trasformations”, Duke contemporary, Bangkok - “Il dialogo dei contrapposti”, Reggia di Caserta - “ Scrap art Doha, Qatar - “Natura umana”, Museo Part Rimini,  “Valuable scrap eCSO Ankara.

Ha collaborato nella realizzazione di campagne ed eventi di sensibilizzazione legate alle tematiche ambientali con numerose associazioni, enti pubblici ed aziende tra cui Enel, Generali, Unipol, Havas, QC Terme.

Le sue opere si trovano in numerose collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.

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